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Ecocardiografia fetale

Che cos’è l’ecocardiografia fetale?

È un esame diagnostico condotto mediante ultrasuoni da un medico esperto nello studio del cuore fetale, mirato alla valutazione delle strutture cardiache del feto, della sua funzione e alla diagnosi di eventuali malformazioni cardiache maggiori del feto.

Quando è indicata?

L’ecocardiografia fetale non è un esame di screening e quindi non tutte le donne in gravidanza devono eseguire tale accertamento. È un esame di approfondimento rivolto a un gruppo selezionato di gestanti, che presentano un rischio aumentato di avere un feto affetto da cardiopatia congenita.

Come si effettua l’esame?

Il medico appoggia la sonda ecografica sull’addome materno alla ricerca di scansioni idonee allo studio del cuore fetale. Mediante il color doppler vengono poi indagate le modalità e la direzione del flusso nelle cavità cardiache. Si tratta di un esame complesso e proprio per tale motivo l’ecocardiografia non sempre può essere effettuata in modo completo al primo tentativo, ma questo non vuol dire che ci siano dei problemi. Una posizione del feto non ottimale, ad esempio, può portare ad un allungamento della durata dell’esame o alla effettuazione di un ulteriore tentativo nel corso della stessa seduta o anche nei giorni successivi.

L’ecocardiografia fetale
L’ecocardiografia fetale
Quando si effettua l’ecocardiografia fetale?

L’epoca di gestazione in cui eseguire l’ecocardiografia fetale dipende da molteplici fattori, inclusi l’indicazione e l’epoca gestazionale in cui viene sospettata la cardiopatia congenita. Anche se l’epoca ideale per l’esecuzione dell’ecocardiografia fetale è quella compresa tra 20 e 22 settimane, è possibile eseguire tale esame diagnostico anche in epoche gestazionali più precoci. Per ecocardiografia fetale precoce si intende uno studio del cuore fetale eseguito entro 16 settimane. In questo caso però, data la minore accuratezza diagnostica dell’esame a queste epoche gestazionali precoci, l’esame verrà ripetuto fra 20-22 settimane. Inoltre, in caso di rischio specifico per cardiopatie evolutive, può essere opportuna l’effettuazione di un ulteriore esame ecocardiografico nel III trimestre di gravidanza.

 Cosa accade se all’ecocardiografia fetale non viene evidenziata una cardiopatia?

Nel caso in cui all’ecocardiografia fetale non siano confermate o non emergano cardiopatie congenite non sarà necessario procedere ad ulteriori approfondimenti e la paziente verrà rinviata al Ginecologo/Ostetrica di fiducia.

Cosa accade se all’ecocardiografia fetale viene diagnosticata una cardiopatia?

Quando all’ecocardiografia fetale viene diagnosticata una cardiopatia congenita la coppia dovrebbe ricevere informazioni dettagliate sulla condizione patologica evidenziata e su eventuali indagini di approfondimento per una migliore definizione della prognosi fetale. Inoltre, alla coppia dovrebbe essere offerto un consulto multidisciplinare.

È diritto della paziente chiedere una seconda opinione ed il Centro di Riferimento dovrebbe rendersi disponibile per qualunque forma di collaborazione.

L’ecocardiografia fetale ha limiti diagnostici?

Si ritiene che tale esame sia in grado di individuare solo una parte delle cardiopatie congenite fetali. L’accuratezza diagnostica dell’esame varia a seconda del tipo di cardiopatia considerata ed è ridotta dalla presenza di fattori limitanti come l’obesità materna, la presenza di cicatrici addominali o miomi uterini, liquido amniotico ridotto, la posizione fetale sfavorevole e l’esecuzione dell’esame nelle gravidanze gemellari. Inoltre alcuni difetti cardiaci possono non essere evidenziati in utero per le loro ridotte dimensioni o per la loro evolutività, per cui possono non risultare evidenziabili a 20-22 settimane ma svilupparsi in epoche successive della vita intrauterina o rendersi manifesti solo dopo la nascita.

Qual è il rischio che alcune anomalie cardiache riscontrate all’ecocardiografia fetale non vengano confermate alla nascita?

Questa eventualità esiste, ma è maggiore per le anomalie minori. Può anche accadere che reperti anomali evidenziati all’ecocardiografia fetale possano essere transitori e risolversi con il procedere della gravidanza o dopo la nascita.

L’ecocardiografia fetale